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Sclerosi multipla

 

La sclerosi multipla è una delle più comuni malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale). La SM è una patologia infiammatoria demielinizzante. La mielina è una sostanza composta da acidi grassi che riveste i nervi, similmente a quanto avviene nel rivestimento dei fili elettrici, e questa sostanza consente la trasmissione rapida e coordinata degli impulsi. Sono la velocità e l'efficienza con le quali questi impulsi nervosi sono condotti che consentono l'esecuzione di movimenti armonici, rapidi e coordinati con poco sforzo conscio. Nella sclerosi multipla, la perdita di mielina (demielinizzazione) è accompagnata da una alterazione dell'abilità dei nervi a condurre gli impulsi elettrici da e per il cervello, e questa alterazione produce i vari sintomi presenti nella SM. Le aree in cui si verifica la perdita della mielina (placche o lesioni) appaiono come aree indurite (cicatrici): nella sclerosi multipla queste cicatrici appaiono in tempi ed in aree diversi del cervello e del midollo cerebrale - ed il termine sclerosi multipla significa letteralmente, cicatrici multiple. Le placche di sclerosi si localizzano nell'encefalo e nel midollo spinale

Le cause

La causa della sclerosi multipla non è ancora conosciuta ma, in tutto il mondo, migliaia di ricercatori stanno meticolosamente mettendo assieme tutti i pezzi di questo complicato puzzle. Nella SM, il danno alla mielina può essere provocato da una risposta anormale del sistema immunitario della persona colpita, il quale normalmente difende il corpo dagli organismi invadenti (batteri e virus).

Molte caratteristiche della SM suggeriscono l'ipotesi di malattia 'auto-immune', nella quale il corpo attacca le proprie cellule e i propri tessuti, che nel caso della SM è la mielina.
I ricercatori non sanno che cosa scatena l'attacco alla mielina, essi pensano che si tratti di una combinazione di diversi fattori. Una teoria suggerisce l'ipotesi che un virus, presente nel corpo in stato quiescente, possa svolgere un ruolo primario nello sviluppo della malattia e possa disturbare il sistema immunitario oppure indirettamente instigare il processo autoimmunitario.
Nel tentativo di identificare un virus della SM sono state condotte molte ricerche, anche se è probabile che un virus comune, quale quello del morbillo o quello dell'herpes, possa agire da fattore scatenante la SM. Questo fattore scatenante attiva i linfociti nella corrente sanguigna che entrano nel cervello rendendo vulnerabili i meccanismi di difesa del cervello (cioè la barriera emato-cerebrale). Dopo essere penetrate all'interno del cervello queste cellule attivano altri elementi del sistema immunitario in modo tale che essi attaccano e distruggono la mielina. Inoltre, vi è evidenza che la SM si verifica con maggiore frequenza fra le persone che presentano una suscettibilità genetica alla SM. In realtà, queste teorie sono complementari. Un virus comune potrebbe indurre il sistema immunitario ad attaccare e a danneggiare la mielina del sistema nervoso centrale, in una persona che ne è geneticamente suscettibile.

Chi colpisce

 

Le donne hanno maggiori probabilità di contrarre la sclerosi multipla rispetto agli uomini, la SM si verifica con una frequenza del 50% superiore nelle donne, rispetto agli uomini (cioè 3 donne ogni 2 uomini colpiti).
La sclerosi multipla è una malattia che colpisce gli adulti in giovane età, e grosso modo l'età media dell'insorgenza è di 29-33 anni anche se l'età di insorgenza presenta notevoli variazioni da 10 a circa 59 anni.

Con l'avvento di marcatori diagnostici specializzati, quali la scansione a risonanza magnetica (MRI) vi sono casi nei quali la SM viene diagnosticata definitivamente nell'infanzia piuttosto che nell'adolescenza ed il limite di 15 anni, tradizionalmente citato in molti testi e pieghevoli non dovrebbe essere considerato come un limite fisso dell'esordio della malattia.

La SM non è contagiosa, i vostri amici e familiari non la possono prendere da voi.

La SM non è una malattia ereditaria, né viene trasmessa geneticamente anche se sembra che via sia un certo grado di suscettibilità genetica alla malattia, il che spiega il fatto che vi sia un rischio lievemente più elevato di sclerosi multiple in famiglie dove questa malattia è già presente. Il rischio leggermente più elevato in bambini e figli di coloro che sono già affetti da SM può riflettere una suscettibilità comune e un ambiente simile.

E' importante determinare sia le persone che hanno maggiori probabilità di essere colpite dalla malattia che le aree geografiche di incidenza più elevata.
Nella mappa mondiale di prevalenza della SM, la SM sembra essere una malattia più dei climi temperati che di quelli tropicali (vale a dire il numero di casi di SM aumenta man mano che ci si allontana dall'equatore). Nell'Europa del Nord e nell'America settentrionale ed in particolare nella Scandinavia, nella Scozia e nel Canada, vi è un'alta incidenza della SM che può riflettere una specifica suscettibilità della popolazione autoctona.

La migrazione a particolari età sembra influire sulla suscettibilità di sviluppo della SM. Un bambino emigrante, prima della pubertà, da un'area equatoriale a una temperata (o da una temperata ad una equatoriale) potrà acquisire il rischio presente nell'area nella quale egli/ella è emigrato. La stessa ricollocazione, compiuta da un adolescente (o da una persona di età più avanzata) conserva le caratteristiche di rischio dell'area dalla quale egli/ella si è trasferito.

 

 

I sintomi

La sclerosi multipla è una malattia molto variabile e i sintomi dipendono dalle aree del sistema nervoso che sono state colpite. Nella SM vi è un andamento patologico dai caratteri netti ed ogni persona affetta dalla SM presenta un quadro sintomatologico diverso, il quale varia di tanto in tanto, e nella stessa persona esso può persino cambiare sia in severità che in durata. I sistemi comunemente colpiti includono:

  • la visione

  • la coordinazione

  • la forza

  • la sensibilità sensoriale

  • la parola

  • il controllo delle vescica urinaria

  • la sessualità

  • le funzioni cognitive

Non vi è una SM tipica.

Molti pazienti affetti da SM presentano più di un sintomo e, sebbene vi siano sintomi che sono comuni a molti pazienti, nessuno di loro presenta tutti i sintomi rilevati nel quadro morboso.

 

Disturbi visivi:

  • offuscamento visivo

  • diplopia

  • neurite ottica

  • movimenti oculari rapidi involontari

  • raramente perdita totale delle vista.

Equilibrio e problemi di coordinazione:

  • perdita di equilibrio

  • tremore

  • camminata incerta (atassia)

  • senso vertiginoso

  • mancanza di sensibilità ad un arto

  • mancanza di coordinazione

Debolezza:

  • questo sintomo può colpire in maniera particolare le gambe e la deambulazione

Spasticità:

  • l'alterato tono muscolare può produrre spasticità o rigidità muscolare che può impedire la deambulazione

  • spasmi

Sensazioni alterate:

  • formicolii

  • intorpidimento della sensazione tattile (parestesia)

  • sensazioni di bruciore in un'area del corpo

  • dolore facciale (quale neuralgia del trigemino)

  • dolore muscolare

  • altre sensazioni di natura indefinita

Anormalità del linguaggio:

  • rallentamento della parola, pronuncia difettosa delle parole

  • cambiamenti del ritmo della parlata

Fatica:

  • Un tipo di fatica generale debilitante che è imprevedibile e sproporzionato all'attività che si compie.

  • La fatica è uno dei sintomi più comuni (ed uno dei più fastidiosi) della SM

Movimenti della vescia urinaria e dell'intestino:

  • i problemi della vescica urinaria includono la necessità di minzione frequente e/oppure impellente, svuotamento incompleto e a volte anche in-appropriato.

  • i problemi intestinali includono costipazione e, infrequentemente, perdita di controllo dello sfintere

Sessualità ed intimità:

  • impotenza, eccitazione sessuale, perdita di sensazione

Sensibilità al calore:

  • questo sintomo, molto comune, causa un peggioramento transitorio dei sintomi

Disturbi cognitivi ed emotivi:

  • problemi di memoria a breve termine, di concentrazione, di giudizio e ragionamento

Mentre alcuni di questi sintomi sono immediatamente ovvi altri, quali l'estrema fatica, l'alterazione delle sensazioni, i problemi di memoria e di concentrazione sono spesso sintomi 'celati'.
Può essere difficile descrivere questi ultimi alle altre persone e , a volte i familiari e la persona che bada all'ammalato non si rendono conto degli effetti esercitati dai sintomi sulla persona affetta da SM e sull'impiego, sulle attività sociali e sulla qualità della vita.

 

La diagnosi

Le fasi iniziali della SM possono essere caratterizzate da un'anamnesi di sintomi vaghi che possono essere spontaneamente scomparsi o placati e che possono essere ascritti ad un gran numero di patologie.
Quindi, prima che venga suggerita l'ipotesi di SM, può trascorre un lungo periodo di tempo ed essere coinvolto un lungo processo diagnostico.

D'altra parte, una possibile diagnosi di SM può essere molto più definita, per la presenza di sintomi classici (es.: neurite ottica) e di una distinta cronologia degli attacchi.
Il neurologo richiede prova che i tipi di deficit neurologici indichino il coinvolgimento di almeno due aree diverse del sistema nervoso centrale con effetti che si verificano in due tempi diversi.

 La Sclerosi multipla è essenzialmente una diagnosi clinica e non vi sono test che sono specifici alla malattia e nessun test è conclusivo al 100%.
Quindi, per determinare una diagnosi di SM sono necessari diversi test e varie procedure, includenti le seguenti indagini cliniche:

 

Anamnesi:

 Il medico farà l'anamnesi medica che includerà segni pregressi dei sintomi come pure lo stato attuale della vostra salute.
tipi di sintomi, il loro esordio ed andamento possono suggerire la SM anche se, per confermare questa diagnosi, saranno necessari una visita medica completa e tutta una serie di test diagnostici.

 

Esame Neurologico:

 Il neurologo eseguirà delle indagini per verificare se vi sono anormalità a livello delle vie nervose. Alcuni dei segni neurologici più comuni coinvolgono cambiamenti nei movimenti oculari, nella coordinazione degli arti, debolezza, equilibrio, sensazioni, parola e riflessi.
Tuttavia, questo esame non può determinare le cause provocanti l'anormalità e quindi devono essere eliminate altre possibili cause di malattia che producono sintomi simili a quelli della SM.

 

Test di Evocazione dei Potenziali Visivi e Auditori

 Quando si verifica la demielinizzazione, la conduzione dei messaggi lungo i nervi può subire un rallentamento. I potenziali evocati misurano il tempo occorrente al cervello per ricevere ed interpretare i messaggi (conduzione della velocità nervosa).
Ciò viene effettuato ponendo elettrodi di piccole dimensioni sul capo che monitorizzano le onde cerebrali di risposta agli stimoli visivi ed auditivi.

Normalmente, la reazione del cervello a tali stimoli è quasi istantanea ma, se vi è demielinizzazione del sistema nervoso centrale può verificarsi un ritardo. Questo test non né è invasivo né doloroso e quindi non richiede il ricovero in ospedale.

 

Risonanza Magnetica Nucleare (MRI) 

La scansione MRI è un test diagnostico più recente che permette di avere immagini dettagliate del cervello e del midollo, mostranti ogni area presentante sclerosi (lesioni o placche).
Anche se questo è l'unico test che consente di vedere le lesioni presenti nella sclerosi multipla, esso non può essere considerato come conclusivo, soprattutto perché non tutte le lesioni possono essere evidenziate dallo scanner e perché molte condizioni morbose possono produrre anormalità identiche.

La RMI può chiaramente mostrare la dimensione, la quantità e la distribuzione delle lesioni e assieme alle altre evidenze di sostegno ottenute dall'anamnesi e dall'esame neurologico, costituisce un indicatore molto significativo verso la direzione di conferma della diagnosi. 

Inoltre, per l'abilità di misurare l'attività della malattia nel cervello e nel midollo spinale, la RMI è uno strumento molto utile nelle sperimentazioni cliniche vertenti alla determinazione della validità delle nuove terapie.

 

Puntura Lombare

In questo esame, il fluido cerebrospinale (il fluido che scorre nel cervello e lungo il midollo spinale) viene saggiato per la presenza di anticorpi.
Gli anticorpi possono essere presenti non solo nella SM ma anche in altre malattie neurologiche.
Una piccola quantità di fluido viene prelevata dal midollo spinale tramite un ago, inserito in uno spazio intravertebrale.

L'inserzione dell'ago viene preceduta dalla somministrazione locale di una modica quantità di anestetico e quindi, anche se fastidiosa, la procedura non è dolorosa.
Dopo questo esame il paziente deve rimanere a letto per diverse ore e quindi può rendersi necessaria la sua permanenza in ospedale per una notte.
Successivamente, per alcuni pazienti può essere necessario un breve periodo di recupero.
Questa indagine può indicare la presenza di SM anche se un suo esito positivo non può ritenersi conclusivo.

La diagnosi di SM non è sempre ben netta. I sintomi iniziali possono essere transitori e vaghi e confondere tanto il paziente che il medico curante. Sintomi invisibili, o soggettivi, sono spesso difficili da comunicare ai medici e al personale sanitario e, a volte, i pazienti sono sommariamente liquidati con una frettolosa etichetta di 'neurotici' o di ipocondriaci.

Dopo un episodio per il quale avete cercato il consiglio medico, il vostro medico curante può anche non avervi detto che sospetta che voi siate affetti da SM. Questo ritardo può essere molto ragionevole perché il neurologo potrebbe desiderare di notare almeno due episodi distinti, con sintomi separati da un intervallo di almeno un mese e persistenti per almeno 24 ore.

Buoni rapporti con il vostro neurologo e con il medico di famiglia sono essenziali. Anche se la SM può presentare periodi di crisi e episodi acuti che richiedono attenzione medica specialistica è una malattia che va vissuta e gestita ogni giorno.
Il tempo della diagnosi è stressante, non solo per la persona affetta da SM, ma anche per le famiglie e per le persone che forniscono assistenza le quali dovrebbero essere informate in maniera completa sulla diagnosi, la prognosi, il trattamento, le considerazioni inerenti la sua gestione e le modifiche allo stile di vita che sono associate alla SM.
Il medico di famiglia e l'Associazione locale di SM sono importanti e continue fonti di assistenza e di informazioni per coloro che sono affetti da SM.

La diagnosi di SM è shoccante e spesso stereotipi di sedie a rotelle e disabilità tendono a dominare i pensieri della persona colpita.
Tuttavia, è molto importante rendersi conto che molti pazienti colpiti da SM ed anche le persone che li assistono, hanno riconosciuto che, prendendo in considerazione le limitazioni causata dalla malattia, è possibile vivere la propria esistenza al massimo delle potenzialità.
Quindi, anche se in molti casi è necessario rinunciare alla propria attività lavorativa, all'istruzione e alle attività sociali, molte persone affette da SM possono condurre vite produttive, appaganti e normali.


Il decorso

È impossibile predire con esattezza il decorso della sclerosi a placche del paziente, tuttavia i primi cinque anni sono indicativi della manifestazione futura della malattia.
Ciò si basa sul decorso della malattia nell'arco di tale periodo e sul tipo di malattia (a remissioni e ricorrenze o progressiva).
Il grado di inabilità raggiunto alle pietre miliari di cinque e dieci anni viene considerato un affidabile premonitore del decorso futuro della malattia. In questo ambito le variabili sono comunque numerose:

  • una vasta percentuale di persone affette da sclerosi a placche (il 45% circa) non viene gravemente affetta dalla malattia, e conduce una vita normale e produttiva.

  • un rilevante gruppo (40%) diventa progressivo dopo qualche anno di remissioni e ricorrenze.

  • l'età a cui si rivelano i sintomi iniziali ed il sesso possono essere fattori indicativi del decorso a lungo termine della malattia.
    Alcune ricerche hanno rivelato che i sintomi iniziali in tenera età (al di sotto dei 16 anni) comportano una prognosi più favorevole, mitigata tuttavia dal fatto che per un giovane il dover vivere per 20 o 30 anni con la sclerosi a placche può risultare in una considerevole inabilità, nonostante il progresso verso l'inabilità sia lento e nei primi 10 o 15 anni influisca in modo alquanto limitato sul paziente.
    Altre ricerche hanno indicato che i sintomi iniziali in età matura (dopo i 55 anni), in particolare nei maschi, può indicare un decorso progressivo della malattia.

La possibilità di una terapia per la sclerosi a placche dovrebbe incoraggiare i pazienti ai quali sia stata diagnosticata la sclerosi a placche solo di recente. Farmaci come l'interferon beta sono cure possibili per coloro che subiscono remissioni e ricorrenze ma non sono costretti a letto.
L'interferon beta rallenta la progressione dell'inabilità e riduce la gravità e frequenza delle esacerbazioni.
Non è ancora chiaro se l'interferon beta influisca sulla sclerosi a placche primaria progressiva, ma la fascia di ricerche sulla sclerosi a placche lascia sperare che una terapia che interferisca con il processo della malattia (sebbene non la curi) sia un'aspettativa fattibile nel prossimo futuro.

Si deve tenere presente che numerose persone affette da sclerosi a placche continuano a vivere con inabilità sopportabili (es. stanchezza, alterazione della motilità, disordini della vescica).
Purtroppo almeno 15% delle persone affette da sclerosi a placche diventano gravemente inabili (costrette ad usare sempre la sedia a rotelle). La vita presunta delle persone affette da sclerosi a placche è praticamente normale.

[fonte: Associazione CCSVI-SM)


Le novità sul fronte della ricerca

 

La ricerca ha recentemente portato alla luce l'esistenza di una correlazione tra insufficienza venosa e sclerosi multipla:

 

L'insufficienza venosa cronica cerebrospinale o CCSVI

La stasi venosa, e quindi anche la CCSVI, come avviene in altre parti del corpo umano, può causare: ipossia, ritardi di perfusione , riduzione del drenaggio dei cataboliti ed un aumento della pressione ransmurale e intensa attivazione infiammatoria delle piccole vene e dei tessuti più vicini. Così come il cattivo funzionamento del sistema venoso degli arti inferiori provoca delle sclerosi sottocutanee, le stasi dei piccoli vasi venosi cerebrali e toracici potrebbero essere la causa iniziale delle placche sclerotiche, tipiche della sclerosi multipla. A confermare la teoria concorre la presenza, anomala di depositi di ferro intorno alle vene cerebrali e a livello encefalico e spinale.
La CCSVI è stata individuata la prima volta attraverso un esame con Eco Color Doppler transcranico ed extracranico. I risultati del team di ricercatori guidato dal prof Zamboni dell'Università di Ferrara, e del prof. Fabrizio Salvi del BeNe di Bologna, confermano come l’EcoColorDoppler sia uno strumento di diagnosi potente, non invasivo e sempre riproducibile. E’ altamente specifico nello scoprire il tipo di distribuzione delle stenosi delle vene extracraniche e di quelle extravertebrali, con una sensibilità trascurabile. Comunque, la valutazione dei dati tra inter- e intra-osservatori indica chiaramente come la riproducibilità della diagnosi ECD è strettamente dipendente da un addestramento specifico. Per maggiore accuratezza diagnostica, altri tipi di stenosi possono essere diagnosticati mediante un'angiografia RM che consente di visualizzare i grossi tronchi arteriosi e venosi extra ed intracerebrali ma anche in questo caso occorre che l'operatore sia opportunamente istruito su cosa ricercare. Questi metodi diagnostici hanno permesso di individuare un'ostruzione all'azygos e alle giugulari nei pazienti affetti da sclerosi multipla.
LLa sindrome quando causa stenosi può essere trattata attraverso un palloncino angioplastico. L'intervento consiste sostanzialmente nel praticare una puntura endovenosa attraverso la quale viene fatto navigare un catetere guidato da un radiologo. Quando si raggiungono le vene bloccate queste vengono dilatate gonfiando un palloncino posto sul catetere. L'intervento si svolge nel territorio delle vene anziché in quello delle arterie come normalmente avviene.

Dov'è la correlazione fra CCSVI e SM

La presenza di depositi di ferro ha spinto a ricercare una correlazione tra CCSVI e la sclerosi multipla. Secondo i ricercatori, la CCSVI ha una elevata sensibilità e specificità tale da differenziare individui sani da quelli affetti da sclerosi multipla.
Lo studio ha incluso varianti progressive di SM, ma esclude forme non standard della malattia come la sclerosi concentrica di Balo o la sindrome di Schilder. Questo ha portato alla redazione di una teoria che porta ad affermare che l'insufficienza venosa è presente in un sottotipo di pazienti affetti da sclerosi multipla. La più ampia indagine per verificare tale teoria è attualmente in corso presso il Neuroimaging Analysis Center di Buffalo. L'ipotesi venosa è stata sostenuta principalmente dal ricercatore Paolo Zamboni, che ha teorizzato che la deformazione dei vasi sanguigni causa un valido aumento del deposito di ferro nel cervello, fatto che a sua volta fa scattare un procedimento autoimmune e quindi la degenerazione della guaina mielinica dei nervi. Attualmente si ritiene che la sclerosi multipla sia una malattia infiammatoria cronica demielinizzante che colpisce il sistema nervoso centrale a patogenesi autoimmune, ma la causa di tale reazione è ancora sconosciuta. Sulla base di tale teoria, trattamenti per la sclerosi multipla sono stati proposti e testati su un piccolo gruppo di pazienti. La Multiple Sclerosis Society canadese si è impegnata a finanziare ulteriori prove sperimentali su tale ipotesi, anche se il capo dell'organizzazione ha preso atto che i risultati iniziali sono stati molto promettenti seppur in una fase ancora preliminare. In merito al trattamento della CCSVI in pazienti affetti da sclerosi multipla i dati pubblicati mostrano un miglioramento della circolazione venosa cerebrale ed una riduzione del numero di ricadute e di lesioni attive, nonché un miglioramento della qualità della vita dei pazienti. In soggetti affetti da malattia progressiva questo andamento si blocca o rallenta. Secondo quanto pubblicato,questa esperienza protratta nell’osservazione per 2 anni è da considerare con attenzione come un trattamento efficace contro la sclerosi multipla da aggiungere ai trattamenti esistenti.

 

Sperimentazioni in atto sulla CCSVI-SM

La CCSVI e la sua correlazione con la SM è stata descritta per la prima volta nel 2008, ed il primo simposio internazionale ha avuto luogo nel 2009, qui a Bologna. La ricerca parte dal presupposto che vie extracraniche del deflusso venoso sono state finora poco studiate nei pazienti affetti da SM clinicamente definita (SMCD).
I primi risultati in tal senso derivano dallo studio condotto da un'equipe di ricercatori provenienti dall’Università di Ferrara e dal Dipartimento di Neurologia dell’Ospedale Bellaria di Bologna, che ha voluto indagare la potenziale correlazione tra sclerosi multipla e alterazioni del circolo venoso cerebro-spinale. La sperimentazione ha interessato 65 soggetti affetti da SMCD e 235 controlli costituiti da soggetti sani aventi età simile o superiore a quella dei 65 pazienti e da individui con patologie neurologiche diverse rispetto alla sclerosi multipla. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a Color-Doppler transcranico ed extracranico con lo scopo di individuare almeno due alterazioni venose. I risultati hanno mostrato una correlazione tra sclerosi multipla e disfunzioni venose nel 100% dei soggetti. Nei pazienti si sono visualizzate multiple e gravi stenosi a carico dei principali segmenti venosi cerebro-spinali. Il gruppo di controllo non ha evidenziato tali restringimenti. Nei pazienti con sclerosi multipla primaria progressiva la presenza di stenosi è stata individuata su tutto il campione, nei pazienti con forme di sclerosi multipla RR e SP la percentuale è diversa anche se tutti i pazienti con SMCD mostrano alterazioni venose. La CCSVI è stata ufficialmente riconosciuta al World Consensus Conference on Venous Malformations di Montecarlo dove i massimi esperti in materia vascolare di 47 paesi hanno inserito, con voto unanime, tali occlusioni nel novero delle malformazioni venose congenite accettando le modalità di diagnosi e terapia. In merito alla correlazione tra CCSVI e sclerosi multipla gran parte della comunità scientifica concorda sul fatto che dovranno essere condotti sempre più studi clinici rigorosi, randomizzati e controllati secondo standard generalmente condivisi ed eseguiti su un numero sufficiente di partecipanti. Per confermare la sovrapposizione tra Ccsvi e sclerosi multipla il Jacobs Neurological Institute di Buffalo ha deciso di condurre uno studio su 1.100 pazienti affetti da sclerosi multipla e 600 volontari.

Al momento la CCSVI è ancora in fase di sperimentazione clinica; non è quindi possibile accedere direttamente al Centro per la CCSVI. Non appena ci saranno novità in merito, provvederemo a pubblicarle sul sito.

NB:
Per far fronte alle numerose richieste ed esigenze scaturite dai pazienti riguardo alle nuove ricerche sulla CCSVI nella Sclerosi Multipla, è nata un'associazione dedicata: www.ccsvi-sm.org

 

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Ultimo aggiornamento    7 marzo 2010